Il paese
La prima menzione di Caravino si trova in un documento del 1024, dove un tale Kattelmo cede i propri possedimenti in ‘Cadravinum’ a Broccardo, vescovo di Aosta, ma il luogo è stato sicuramente abitato anche in tempi molto più antichi come provano i vari reperti romani attribuiti al III°sec. Le vicende storiche di Caravino non facili da indagare in quanto gran parte di esse avvennero all’ombra della potente casata dei Valperga che, per secolo hanno governato Caravino, Masino e il territorio circostante. Antichi documenti evidenziano che il maggior sviluppo urbanistico di Caravino è avvenuto negli ultimi quattro secoli. In particolare, dalla seconda metà del XIX° secolo, accanto al nucleo primitivo, detto “Castellazzo”, sorto sulla parte alta del territorio, nella zona più facile da difendere, sono stati aggiunti cinque cantoni, che prendono il nome di Boschetto, Casale, San Rocco, Perosio e Carecchio. I nomi dei vicoli centrali del borgo portano il nome di antiche famiglie caravinesi. Il magnifico territorio circostante il paese, favorisce agevoli passeggiate ed escursioni in bicicletta o a cavallo.
Da visitare
La chiesa di San Rocco, bella ed elegante, è in stile barocco, stranamente disposta a nord, con una sacrestia e un campanile minuscoli. Fu costruita probabilmente dopo la peste del 1631-32. L'icona originaria del santo, olio su tela, opera del XVII secolo, fu riscoperta nel 1990 durante un restauro, nascosta sotto un dipinto più tardo. Il "Castellazzo", edificio a tre piani fuori terra, si trova nel centro del paese, sul sito dell'antico ricetto. Nel 1874 fu restaurato, con l'apposizione di un bizzarro apparato decorativo: statue, busti, cariatidi, festoni floreali, bassorilievi, dipinti. I lavori di ristrutturazione si protrassero fino al 1910.Al passante poco frettoloso, che si trova a metà di Via Casale, viene spontaneo sollevare lo sguardo verso il dipinto raffigurante le anime del purgatorio. In basso al dipinto è ancora leggibile la scritta “Pregate per le anime dei fedeli Defunti”: si tratta del più antico e del più artisticamente interessante degli affreschi che si possono osservare sui muri del paese.
Nella frazione di Masino, oltre al celebre Castello dei Valperga Masino, ora proprietà del FAI, è possibile osservare il “pozzo del ghetto” che fa il paio con il più famoso “pozzo del Valentino” visibile nella via principale della frazione. All'interno dell'antico Municipio di Masino si trova l'Ecomuseo l'Impronta del Ghiacciaio che accompagna il visitatore alla scoperta del territorio attraverso istallazioni video, pannelli divulgativi, fotografie, mappe e un plastico dell'area.