Il paese
Le prime notizie certe di Vische si ritrovano nella donazione del territorio al potente vescovo Varmondo di Ivrea da parte dell’arcidiacono Tedeverto, nel 1003. Risulta da documenti che nel 1252 il paese era amministrato dai Signori di Barone, poi sostituiti dai Conti di San Martino i quali, durante le guerre canavesane del 1300, si erano schierati con i Savoia contro i marchesi del Monferrato. Estinti i San Martino, nel 1586 il feudo passò nelle mani dei Marchesi Birago che lo tennero sino al 1895. Data la sua posizione di confine, Vische subì saccheggi e razzie nel 1500 e nel 1600, durante le guerre di quel periodo. Successivamente, dopo la parentesi napoleonica e la formazione dell’unità d’Italia, seguì le sorti del Regno prima e della Repubblica poi.
Da visitare
Il 'Museum Vischorum' valorizza la cultura materiale e le tradizioni del passato. Il patrimonio museale testimonia e ricostruisce la vita della comunità rurale locale tra Ottocento e Novecento attraverso l'esposizione di: oggetti di uso quotidiano, manufatti, attrezzi, mobilio e abbigliamento, donati negli anni dalla popolazione vischese e organizzati in specifiche aree tematiche.
Nel centro del borgo, sorge la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo, di origine medioevale, ma rimaneggiata nel 1585, con una bella facciata classica ed un elegante peristilio. Quasi di fronte alla chiesa si trova un atrio, sormontato dallo stemma di Vische la cui storia è singolare: dapprima fu una cappella dedicata a S. Antonio, poi, dal 1799 ospitò un ‘Corpo di guardia’ e nel 1837 fu una prigione; oggi è un luogo adatto ad una tranquilla di sosta di amici. Nei pressi si trova l’elegante chiesa barocca della Confraternita di Santa Marta, del 1756. Nella parte alta del paese sorge il castello: ella antica fortezza medioevale sopravvivono solo i resti di due torri mentre la costruzione attuale risale al 1856.