Descrizione
I primi documenti sulla chiesa di San Michele risalgono al XIII sec: il libro delle decime della Diocesi di Ivrea, la dice retta dai monaci dell'Abbazia di Fruttuaria. Nel Medioevo da San Michele dipendevano altre chiese e cappelle, oggi scomparse, come quella di Sant'Eusebio, anch'essa legata a Fruttuaria e quella di San Rocco, entrambe intitolate a santi venerati sul territorio. Tra il 2000 e il 2003 sono stati scoperti sotto il pavimento della pieve resti archeologici della chiesa paleocristiana: tratti dei muri perimetrali e la base di un fonte battesimale circolare in malta, ciottoli e laterizio, che testimoniano il ruolo di rilievo avuto dall'edificio nel VI sec. Gli scavi archeologici sono ora visibili al pubblico.
Nel XII sec. la pieve è stata riedificata invertendone l'orientamento. L'aspetto che doveva avere, in quanto edificio romanico, probabilmente è simile a quello dalla chiesa di Santo Stefano al Monte: tre navate delimitate da pilastri, una profonda abside ed un presbiterio sopraelevato accessibile da una scala in pietra. L'aspetto attuale invece è frutto di trasformazioni susseguitesi a partire dal '500. La struttura è tutt'oggi a tre navate, con pilastri che poggiano su quelli romanici, un grande presbiterio cinquecentesco, coro ad ovest e una facciata di gusto neoclassico. Oltre agli scalini d'accesso al presbiterio romanico emersi dallo scavo, l'unica testimonianza rimasta di questa fase costruttiva è il campanile, inequivocabilmente romanico per la decorazione ad archetti pensili e la cornice in laterizio a zig-zag, in cui sono inserite stele funerarie romane.
Chiese romaniche nelle vicinanze
- Santuario della Madonna di Miralta - Moncrivello
- Chiesa Priorato di Santo Stefano del Monte - Candia C.se
Cosa visitare in paese
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