Descrizione
L'Abbazia di Santo Stefano, dopo secoli di prosperità, va incontro a un triste destino, infatti nel 1558 i Francesi abbattono la chiesa e trasformano il campanile in torre per meglio fortificare le mura della città. Nel XVII sec. la chiesa viene ricostruita ma ormai il monastero, fortemente decaduto, subisce un inarrestabile declino. Nel ‘700 il conte Perrone acquista dai monaci tutta l’area, eccetto il campanile, e demolisce gli edifici abbaziali superstiti per ampliare il giardino del suo palazzo. L’abbazia come istituzione permane (sarà soppressa nel 1802) per cui l’abate trasforma in chiesa il granaio addossato al campanile. Nel 1898, per ingrandire i giardini pubblici, anche l’ultima chiesa viene demolita lasciando solo il campanile.
L’antico monastero di Santo Stefano, alle dipendenze dell’abbazia di Fruttuaria, deve aver subito l’influenza di quest’ultima come dimostra lo stile e l'eleganza del campanile. L’edificio, secondo il prototipo di Fruttuaria, si sviluppa su sei piani suddivisi da fasce marcapiano in mattoni posti a dente di sega e presenta la caratteristica successione di aperture feritoia-monofora-bifora-trifora propria dei campanili romanici.
Le finestre sono sormontate da due serie di quattro archetti pensili in cotto che si fanno più tozzi salendo e fino al quarto piano incluso, sono divise da una lesena centrale che origina due sistemi simmetrici. Bifore e trifore hanno capitello a staffa e colonna in pietra. Il quinto e il sesto piano sono stati ribassati come dimostrano anche le trifore, più basse di quelle sottostanti, l'assenza dei sistemi paralleli e della lesena centrale. Inoltre la trifora del quinto piano è stata mutata in bifora con la chiusura della porzione centrale. Alla base del lato rivolto alla piazza si nota la presenza di un'apertura ad arco murata, probabilmente l'antico ingresso al campanile.
Chiese romaniche nelle vicinanze
- Cattedrale di Santa Maria Assunta - Ivrea
- Chiesa di Santo Stefano di Sessano - Chiaverano
- Chiesa di Santa Maria Maddalena - Burolo
- Chiesa SS.Pietro Paolo di Pessano - Bollengo
- Campanile di San Martino di Paerno - Bollengo
Cosa visitare in città
- Il Convento di San Bernardino, edificato negli anni compresi tra il 1455 e il 1465, deve la sua erezione al culto verso il Santo senese che, secondo la tradizione e fonti storiche, aveva toccato Ivrea, nel 1418, durante la predicazione itinerante volta a contenere il diffondersi di nuove idee ereticali
- L'imponente Castello di Ivrea, situato nella parte alta della città, fu costruito nel 1358 su committenza di Amedeo VI di Savoia per scopi difensivo. Il poderoso edifico è a pianta quadrata, con vasto cortile, rafforzato agli angoli da slanciate torri cilindriche, di cui la maggiore fu gravemente danneggiata nel 1676 da un fulmine.
- Il Laboratorio - Museo Tecnologicamente promuove la conservazione delle produzioni che illustrano l’evoluzione storica delle tecnologie meccaniche ed elettroniche dello scrivere, del calcolo, dell’elaborazione dati e delle scienze dell’informazione con particolare risalto all’attività e alle realizzazioni dell’Olivetti, azienda che fu leader nel mondo in questi settori.
- Il Museo Civico P.A.Garda è stato riaperto dopo trent’anni di inattività e si propone come spazio privilegiato dell’offerta culturale della Città di Ivrea. Oltre alle collezioni permanenti, gli ambienti interni e il cortile ospitano mostre temporanee, festival, incontri e iniziative ideate in collaborazione con le realtà culturali del territorio.
- Il MAAM (Museo dell'Architettura Moderna) inaugurato nel 2001, si sviluppa lungo un percorso di circa due chilometri che interessa via Jervis e le aree contigue su cui sorgono gli edifici più rappresentativi della cultura olivettiana
- Salone del Palazzo Vescovile. Sulle quattro pareti della grande sala di rappresentanza posta al centro del piano nobile del palazzo episcopale, l’antica sala del trono, si possono ammirare gli affreschi raffiguranti il territorio della diocesi, con la città di Ivrea posta sotto la protezione dei santi patroni e della Vergine Assunta.