Descrizione
Il Museo Civico etno-antropologico “Nòssi Ràis” (in italiano “nostre radici”) nasce dall’iniziativa di un privato cittadino sangiorgese GEP Dorma (Giuseppe) che negli anni ‘80, anche grazie alla locale sezione del Gruppo Alpini, cominciò a raccogliere ogni oggetto che contenesse qualche aspetto interessante della vita passata dei sangiorgesi. Grazie all’Amministrazione Comunale si decise di mettere in mostra gli oggetti raccolti e fu così che il 13 aprile 1997 si arrivò all’inaugurazione ufficiale di Nòssi Ràis. Il percorso della visita si snoda attraverso delle piccole ricostruzioni di ambienti della vita contadina in un possibile scenario dei primi anni del Novecento. La collezione presenta pezzi unici che vanno dalla metà del ’600 sino ai giorni nostri con oggetti curiosi, rari e unici come la famosa macchina fonostenografica “Michela” dal nome del suo inventore Antonio Michela Zucco. Proprio a lui, in occasione del bicentenario della sua nascita nella frazione di Cortereggio, il 2 maggio del 2016 è stato intitolato il nuovo Salone Michela del museo; un’area rinnovata, resa polifunzionale e informatizzata per poter essere fruibile anche a distanza tramite collegamento web.
Al Santuario di Misobolo (a 3 km dal paese) è presente una sede distaccata del museo dedicata alla vite.La sala raccoglie una serie di oggetti e utensili e riuniti qui per illustrare il tema specifico della viticultura e della produzione del vino. Nella collezione si possono ammirare botti, macchine per pigiare l’uva e vari strumenti donati dai sangiorgesi, tutti ascrivibili alla fine dell’Ottocento e alla prima metà del Novecento.
Musei da visitare nelle vicinanze
Cosa visitare in paese
- Il Castello dei Conti di Biandrate è un imponente edificio che rappresenta un vero simbolo per il paese. Si distingue normalmente una costruzione più antica, presumibilmente risalente ai sec. XII - XIV, di cui restano poche tracce, ed una più recente attribuibile, nel suo nucleo iniziale, ai sec. XV - XVI.
- La Chiesa parrocchiale di S.Maria Assunta si ritiene sia stata edificata nella piazza centrale del paese nel corso del XIV secolo, come è testimoniato dal campanile romanico, tutt'ora esistente, che è di quest'epoca.
- La Villa Belloc – Malfatti fu costruita all’inizio dell’Ottocento dalla cantante lirica Teresa Belloc, probabilmente su progetto del Pechenino, e nel 1888 fu acquistata dal barone trentino Stefano Malfatti di Monte Tretto e radicalmente ristrutturata
- Il Santuario del Misobolo, a tre chilometri circa dall'abitato di San Giorgio, è meta di pellegrinaggi e di passeggiate domenicali. Esisteva qui un villaggio fortificato che per cause sconosciute ma presumibilmente belliche, venne abbandonato tra il XIV ed il XV secolo.
Manifestazioni annuali